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Pakistan: Cinque uomini condannati a morte per ‘blasfemia online’
In Pakistan, un tribunale di Rawalpindi ha emesso una sentenza di condanna a morte nei confronti di cinque uomini accusati di "blasfemia online". Il gruppo, composto da quattro cittadini pakistani e un afghano, è stato incriminato per aver diffuso contenuti ritenuti offensivi nei confronti del profeta dell’Islam, una violazione grave nel paese dove l’Islam è la religione di Stato.
L’avvocato Rao Abdur Raheem, rappresentante della Commissione Legale Pakistana per la Blasfemia (Lcbp), ha reso noto che gli imputati possono presentare appello contro la sentenza. Vale la pena ricordare che, sebbene in Pakistan le sentenze di morte per blasfemia siano venute alla ribalta frequentemente, nessuna di esse è stata effettivamente eseguita fino ad oggi, con molti casi che vedono le condanne capitali commutate in ergastolo.
Il Lcbp, un’organizzazione che si vanta di aver portato in tribunale più di 300 casi di blasfemia, è stato l’ente che ha presentato la denuncia formale contro i cinque uomini. Oltre alla condanna a morte, il gruppo ha ricevuto pene aggiuntive: l’ergastolo per la profanazione di una copia del Corano e una reclusione di 10 anni per aver leso i sentimenti dei credenti.
Il caso ha sollevato nuovamente il dibattito sulla legge sulla blasfemia in Pakistan, una normativa severa che negli anni è stata oggetto di critiche sia a livello nazionale che internazionale per il potenziale abuso e le implicazioni sui diritti umani.
In un contesto dove i processi legati alla blasfemia stanno diventando sempre più frequenti, la sentenza riflette le tensioni esistenti tra la libertà di espressione e la tutela dei sentimenti religiosi nel paese. Mentre gli accusati valutano i prossimi passi legali, la comunità internazionale continua a monitorare da vicino gli sviluppi della situazione.
Fonte originale: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2025/03/26/pakistan-5-uomini-condannati-a-morte-per-blasfemia-online_8bdcbbcc-4738-4f4c-bf52-92e38d5c7e60.html