‘L’Italia non invierà una forza nazionale in Ucraina’ – Notizie – Ansa.it

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L’Italia Esclude l’Invio di Truppe in Ucraina, Possibile Coinvolgimento in Missioni ONU

Roma – In un periodo caratterizzato da tensioni geopolitiche sempre più intense, l’Italia ha deciso di non inviare contingenti militari nazionali in Ucraina, come proposto da Francia e Germania. Questo è quanto emerso dal vertice svoltosi a Palazzo Chigi sotto la guida del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La decisione italiana apre alla possibilità di una partecipazione unicamente in una missione di monitoraggio internazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Il vertice, cui hanno partecipato anche il ministro della Difesa Guido Crosetto e altri diplomatici e funzionari militari, si è concentrato sull’attuale complesso scenario internazionale. Malgrado le tensioni interne tra i membri della maggioranza, simboleggiate dalle recenti schermaglie fra Matteo Salvini e Antonio Tajani, il governo ha raggiunto una posizione comune che esclude l’uso di truppe italiane in operazioni militari sul terreno.

La Premier Meloni si prepara ad affrontare il summit dei ‘volenterosi’ a Parigi con questo chiaro indirizzo politico. L’incontro ha visto il Vicepremier Salvini sottolineare la necessità di evitare spaccature interne, spronando a una coesione che risulti priva di incertezze nelle questioni internazionali. Salvini ha colto l’occasione per criticare ancora una volta l’Unione Europea, auspicando che l’UE permetta l’accumulazione di debito utile alla sanità piuttosto che a interventi militari.

Nel contempo, il Ministro degli Esteri, Tajani, ha ribadito l’importanza di un coordinamento con l’Unione Europea per affrontare il tema dei dazi americani, incitando a un dialogo più stretto con la Germania per bilanciare il crescente asse Parigi-Londra.

In linea con la posizione del governo, il documento ufficiale emesso da Palazzo Chigi ribadisce che qualsiasi iniziativa italiana dovrà obbligatoriamente inserire l’Italia all’interno di un "contesto euroatlantico sicuro", coinvolgendo partner europei, occidentali e gli Stati Uniti. Viene anche sottolineato il crescente interesse internazionale sull’idea di estendere i concetti di difesa collettiva della NATO per garantire la sicurezza europea.

Parallelamente, si è discusso del ruolo che le Nazioni Unite potrebbero giocare nell’attuazione e monitoraggio di un cessate il fuoco, un’iniziativa da lungo tempo sostenuta dall’Italia. La Turchia, con la sua significativa influenza nella regione, è riconosciuta come un attore importante in questo contesto.

Nonostante il quadro diplomatico delineato, da Kiev giunge un avvertimento chiaro all’Europa: le necessità attuali richiedono truppe pronte a combattere piuttosto che esclusivamente interventi di peacekeeping. Tuttavia, Roma sembra decisa a seguire una strada che non preveda un coinvolgimento diretto di soldati italiani sul campo, evidenziando una linea prudente ma tesa a mantenere una coesione interna ed esterna.

Fonte originale: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2025/03/26/vertice-sullucraina-a-palazzo-chigi-litalia-non-partecipa-come-forza-nazionale_1a3be471-15cc-4447-9b33-da893b334804.html

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